
Esempio pratico di un negoziante tra i tanti, abbiamo scattato una foto di una vetrina per avere una rappresentazione del modo di fare vetrina di questo negozio prima del nostro allestimento. Il negoziante in questione fa le vetrine così da sempre ed è contento di come sono allestite, voleva fare un cambiamento e pertanto ha chiamato un vetrinista e noi siamo arrivati per provare a fargli le vetrine in modo più contemporaneo e più adatte allo stile del negozio.
Vogliamo analizzarla?
Osserviamo una vetrina contemporanea ma allestita come lo si faceva negli anni 90 nei negozi poco attenti alla loro immagine, merce disposta senza logica visual, c'è tutto di tutto, i colori esposti non sono in armonia tra di loro, gli stessi manichini sono vestiti con aggregazioni merceologiche poco realistiche,ed anche con outfit male accostati, ci si domanda a chi sia venuto in mente di mettere vicini due manichini vestiti così diversamente: Uno con tuta e piumino e l'altro con pantaloni skinny e giacca in pelle. Inoltre, i cappucci dei piumini indossati, denotano una scarsa considerazione della clientela, come a dire che il cliente non capirebbe che c'è anche il cappuccio se non lo vedesse indossato dal manichino, i manichini non sono disposti secondo una corretta disposizione geometrica e soprattutto senza nessuno stile emozionale. Le calzature sono distribuite casualmente senza una logica apparente, addirittura abbiamo le calzature e le borse appese al muro in modo disordinato ed anche li senza una minima forma geometrica pulita, della pedana rossa preferirei non parlare. Cosa altrettanto grave è che questa vetrina, che a occhio espone 5.000 euro di merce di fascia medio alta, non ha un impianto di illuminazione minimamnete efficace e obiettivamente adeguato ad una vetrina di abbigliamento e calzature. Altre valutazioni non meno importanti vanno fatte sulla incoerenza vetrina-negozio, già perchè il negozio è molto bello, il personale cordiale e capace, la merceologia di target medio alto e le vetrine? Le vetrine sono molto poco rappresentative del negozio, anzi questo è il classico caso in cui le vetrine dicono il contrario del negozio, ne parlano male insomma, fatte così svolgono l'effetto contrario allontanano il cliente obiettivo (quello coerente con la merceologia) e avvicinano invece un cliente abituato avetrine simili che sono adeguate ad un negozio di target basso. L'unica cosa che questa vetrina dice è che qui si vende abbigliamento e accessori da uomo, dovrebbe invece dire ben altro a che età si rivolge, a quale fascia di prezzo, a quale estrazione sociale e grado culturale ma dice solo caos caos caos maschile.

Questa foto è il nostro allestimento della vetrina donna dello stesso negozio, tralasciamo di mostrare come era prima.
Il nostro allestimento a onor del vero, potrebbe essere ancora troppo carico di merce, ma per un negozio che fa le vetrine come abbiamo appena visto il passaggio dagli anni 90 al 2020 deve avvenire in modo lento e controllato, direi circa un anno per evitare di fare danni sul percepito della clientela fidelizzata.
Abbiamo cercato di allestire la vetrina in modo adeguato ai brand che abbiamo trovato nel negozio e nel rispetto della location del negozio e quindi della clientela di passaggio.
Abbiamo altresì allestito l'interno alle spalle della vetrina con una logica espositiva volta a legarsi con la vetrina, con aggregazioni merceologiche logiche e con un occhio alle quantità in magazzino e relativo periodo temporale di vendita.

Questa ultima foto, ritrae la vetrina riallestita in seguito dal personale del negozio, analizziamola:
Si vede già un netto cambiamento di stile rispetto il precedente modo di fare vetrina (vedi vetrina uomo) dovuto allo scopiazzamento della nostra tecnica espositiva, tuttavia dobbiamo osservare gli accostamenti cromatici banali, il nero con il bordeaux è un accostamento molto vecchio come idea, un negozio dovrebbe proporre moda, novità e non idee fritte e rifritte soprattutto ad uso di persone grandi di età, il nero con bordeaux non è assolutamente non adatto allo stile che dovrebbe avere questo negozio e ad i tempi in cui ci si veste mischiando con il rosa o il grigio ( ma evidentemente nessuno del negozio ne era stato informato). Osserviamo una distribuzione delle calzature che già va meglio rispetto al caos precedente, tuttavia, seppur con piccole aggregazioni corrette , non c'è spazio tra un gruppo ed un altro e quindi nulla attira l'attenzione del passante perchè non c'è modo di focalizzare, inoltre il grave errore è quello di aver mischiato merce che stona, scarpe da teenager con borse da signora e via dicendo, carino il piumino al muro che hanno cercato di rimettere in modo simile al nostro.
Anche qui in questa vetrina, come la pedana rossa in quella maschile, la vespa anni 80 non c'entra davvero nulla con una vetrina da "signora".